“…Io che se muovo un dito posso realizzare i miei
__________________________________sogni
questa  notte voglio andarmene tutto solo
dove i sogni non si consumano
lieto come un garzone un po’ picchiato
che ha mille lire in tasca … .
Voglio romperla con te, Vita, strega insaziabile
che già hai bruciato il mio ultimo passo
e mi rubi di bocca la parola più fresca..
Lascio la schiena su questa muraglia
e gli occhi a perdersi in questo
cielo stracarico di stelle.”

________________________(daGilgàmesh)

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Dirupi d’Abruzzo

Dirupi d’Abruzzo sono la mia reggia.
L’ho colorata d’azzurro con la mia voce
frantumata in getti di parole.

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E’ magnifico essere poeta

E’ magnifico essere poeta.
Hai in gola un vaso di marmellata
e nelle viscere un velo di seta
che preso anche da un’aquila
o da un missile
e tirato per sempre negli spazi
non si arrende mai, della sua infinitezza anzi
può avvolgere tutto l’universo.
Dai pori del tuo corpo senti crescere gelsomini
e il loro delizioso profumo
stura il muco delle tue narici.
Stai come un dio su un fiume solenne
che ti trasporta e lava
il giallo schifoso delle tue orecchie.

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In alto c’è la luna d’aprile

In alto c’è la luna d’aprile
e corre nell’aria un fremito
di giovenche sciolte
a galoppo sui colli bianchi.
E’ tempo di baci.

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“Sono un uccello senza piume dentro un tunnel.
A nulla serve sbatacchiare per uscirne.
Bene dunque. Farò qui il mio nido.”

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Le madri del Sud

Le madri del Sud non baciano i figli.
Come mucche trasportano
il peso del vivere
e dormono.
E se un’alba parti,
gemono tra le canne vuote
sino al loro tramonto.

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“…Sì è bella la vita con le sue viole
con le bocche delle donne
e la mortadella a colazione.
Sì è bella, vale
e ve lo dico o rovi, adesso che ho bevuto
e cinque trenta gocce mi scivolano sul mento
fresche e luminose
come i diamanti che si vedono sui giornali.
Vale! Vale!”

_________________________ (da “Ballata”)

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La morte

Educate i bimbi alla morte.
E’ irreale l’unica cosa vera
ma lì scoppiano i colori della vita
da lì ogni uomo è un atleta.

 

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“Vado da un ramo all’altro come una gazzella
e un pugno di ciliegie alla volta
mi metto in bocca.
Scusatemi formiche se vi schiaccio coi piedi
E voi passeri che vi ho fatto scappare!”

_________________________(da “Ciliegie”)

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Sole

Sole, palla di zucchero
non si muove una foglia.
Cantano due tre cicale
e le api, indugiano a staccarsi
sbaciucchiano e ribaciucchiano i fiori.
Sono felici anche i miei calzoni
Imbrattati di verde.
Io dormo e mi chiamo Nessuno.

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Nascita

Mi sono ritrovato
con un nome
tra pietre;
e senza risposte
mi consumo con loro.

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La belva sacra

Sono il primo lupo rosso della Maiella
che deserta le tane buie degli avi
e si sdraia sui divani delle case
come un’antica belva sacra.

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Venga avanti chi si dice poeta

Venga avanti chi si dice poeta.
Qui lo voglio vedere
sui colli o sull’asfalto
nella sua maniera di fare e di dire.
Inganna la qualità della carta,
e della china, l’impostazione tipografica.
Mi sarei impiccato da un pezzo
se la parola non mi scoppiasse
quando sto camminando, alla gola.

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La Contea dei ginepri

Sette ginepri, un ciuffo di margherite,
nibbi che striano l’aria,
un fosso d’acqua dove non pesca l’uomo,
fanciulle un attimo, i silenzi sacri.
Questa è la Contea dei ginepri;
ma devi spaccare la scorza delle querce
con un pugno – tanta è la forza
per poterci vivere.

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“…E i grilli che non ti cantano
nascosti sotto il quadrifoglio fortunoso
che profuma ogni volta a primavera
e si falcia per le fauci aperte
delle bestie che muoiono e si rinnovano,
e il miscuglio di antichi odori di api
e colori di fiori violacei e vermigli
consunti nei miei ricordi ripenso…”

______________________(da “Notte a Venezia”)

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Ti scrivo

Ti scrivo fra gli sterchi dei muli
tra le ortiche mosce,
appoggiato a una muraglia in sfacelo.
Robuste come questa desolazione
ti balzeranno le mie parole.

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“Salute o rondini, mi tornate,
e con voi la voglia mi torna
di sciogliere inni d’angeli all’aria,
di premere le dita sulle pietre
come fossero pianoforti,
di baciare questi sorci color rosa
che escono fuori lividi e infreddoliti…”

_______________________(da ” Salute o rondini”)

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“Poesia, ti ho in mano come una mela marcia
Ma se ti lancio, brilli come una cometa.
Averti addosso è una lunga puzza
Ma se dico <Su, entriamo anche noi>
Tu ti fai una grande signora
Ed io un cavallo odoroso….”

_________________________(da “Poesia”)

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“…Non sai la terra che ha baracche di canna
e serpenti distesi su pietre brune di sole,
le fresche sorgenti cui m’abbevero,
le eterne notti di luna piena che scaldano
sogni che hai duri nelle mani…”

___________________(da “Non sai la terra)

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“Voglio sbattere la faccia
nell’acqua dei pantani,
avvoltolarmi per terra
come un asino aggredito
dalle vespe, e ridere.
Questa cretina di luna
Si fa bella nei miei occhi;
non si vergogna di esistere
perché è senza cervello.”

_________________(da “Notte abbracciami”)

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Sul tuo grugno, mio porco
s’infrange la lontananza delle stelle
l’infinità della linea retta.
Seduto nella mangiatoia
soffice d’erba medica
ti metto i piedi dondolanti sul dorso
godendomi la canzone
che tu soffi nel truogolo.
Succhia e canta!
Io intanto allungo il braccio
rubo le mele dalla tazza dei conigli
me le mangio e ti butto i torsi…”.

_____________(da “Sul tuo grugno, mio porco”)

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“…E’ brutta la vita scura del verme
ripugnante quella del ragno
che tesse trappole e si ritira;
vuoi mettere un gambero con un bucaneve?
Ma neanche per scherzo!
Il mio corpo è una quercia verde
e passo per le strade come un guappo…
… La vita è una creta che puoi modellare come vuoi
una mazza fresca su cui puoi intagliare
qualsiasi disegno!”
____________________________(da “Guappo”)

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Ridatemi le carte

Ridatemi le carte, fifoni,
voglio andare in bestia.
Quattromila lire, tutto quello che ho
per me è come niente.

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La notte

Non vive né uccide, la notte.
E’ solo coperchio che sigilla
uno stagno che tace.
Domani è alba: resteranno specchiati
i girini: e nulla sarà mutato.

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Le in immagini in bianco e nero sono di Michele Foschi, fotografo teramano degli anni ’30, e alcune di quelle a colori sono tratte dal volume “Parco Nazionale della Majella” di Carsa Edizioni